Un amico ci ha detto “Vi ho conosciuti molti anni fa alla fiera di Sant’Agostino a Senigallia. Vedendo il vostro logo rimasi molto colpito dalla perfezione e dalla forza che emanava”. Abbiamo così deciso di raccontare la storia di questo nome e di questo logo.

La storia del nome

Alla fine degli anni 70 eravamo un piccolo gruppetto di giovani idealisti, che stavano per fondare una cooperativa agricola, per gestire in affitto 32 ettari di terreno e per realizzare il nostro sogno ecologico e cooperativistico.

Per due o tre incontri ci eravamo chiesti quale doveva essere il nome da dare alla cooperativa che stavamo per fondare. Si susseguivano i più svariati nomi, ma nessuno ci convinceva. Giungemmo ad essere vicini al momento di andare dal notaio, per cui durante un incontro decidemmo di dedicarci con più intensità alla ricerca del nome giusto. L’energia era intensa ma fluida e si stavano susseguendo ancora varie idee ed impulsi. All’improvviso, come un lampo, nato dall’energia collettiva, fu pronunciato il nome “La terra e il cielo”, da una giovane del gruppo, la più sensitiva. Ci fu un attimo di silenzio, di stupore, di meraviglia, di felicità, di gratitudine: sapevamo già tutti istantaneamente che avevamo trovato il nostro nome, quello che volevamo per rappresentare il nostro progetto e noi stessi in esso.

La terra” rappresentava il lavoro agricolo ecologico che volevamo fare, il rapporto di rispetto e di amore con la natura, la produzione del buon cibo che da essa proviene.

Il cielo” rappresentava i valori che volevamo mettere nel nostro lavoro, che erano scritti nel nostro primo statuto: l’attenzione alle relazioni con gli altri, la pari dignità fra i lavoratori, la collaborazione, la democrazia diretta totale nella gestione, l’equità nei prezzi, l’attenzione all’arte, alla cultura, alla ricerca sul senso profondo della vita.

Qualcuno di noi aveva incominciato anche a leggere i testi di agricoltura biodinamica, e in essi la pianta, simbolo dell’attività agricola, viene vista come un essere che si sviluppa e vive grazie alle forze congiunte della terra, in cui immerge le sue radici, e quelle del cielo, che la fanno crescere verso l’alto, fiorire e fruttificare nella luce. Il nome quadrava bene anche con questo aspetto.

La storia del logo

Ben presto arrivò la produzione della nostra prima pasta integrale di grano duro. Fra le altre cose erano necessarie le etichette e occorreva un disegno, un’immagine, per rendere più bella l’etichetta, rispetto alle sole, semplici scritte di legge. Era quindi l’occasione per creare il logo della cooperativa. Ecco i pensieri fluiti in chi ne ebbe la responsabilità ….. al meglio il logo dovrebbe rappresentare il nome, “La terra e il cielo”, e i valori che ci sono dentro ….. “la terra” si potrebbe rappresentare con un semicerchio aperto verso il basso, come simbolo della sua forma rotonda e “il cielo” come un semicerchio a specchio, rivolto verso l’alto, verso la dimensione cosmica ….. essenziale però è l’elemento di collegamento fra queste due dimensioni della terra e del cielo ….. e non può che essere l’uomo ….. la pianta non rappresenta tutto quello che c’è nel nome, i suoi valori sociali e relazionali ….. sì, l’uomo, un uomo universale che possa rappresentare tutta l’umanità ….. ed eccolo comparire rapidamente nelle immagini della mente, l’uomo leonardesco, l’uomo vitruviano.

….stupendo, in questo modo, entra nel logo non solo un simbolo universale dell’umanità, ma anche un simbolo dell’italianità più alta, scaturito dal Rinascimento, l’epoca più straordinaria della genialità del popolo italiano. il periodo di massima creatività artistica ….. forse di tutte le epoche e di tutti i popoli! ….. l’uomo vitruviano sprizza bellezza, energia, giuste proporzioni, magia ….. e Leonardo rappresenta l’apice e la sintesi del Rinascimento.

Ma la coincidenza più straordinaria doveva ancora rivelarsi. L’uomo di Leonardo ha due posizioni, una, a croce, è perfettamente inserita in un quadrato, che è proprio il simbolo della Terra, e l’altra, con le gambe divaricate e le braccia più alzate al cielo, è perfettamente inserita in un cerchio che ha centro nell’ombelico ….. e il cerchio è il simbolo del Cosmo e del Cielo! Incredibile coincidenza; le due dimensioni, della terra e del cielo, sono già rappresentate nell‘uomo leonardesco! La scelta non poteva essere più coerente di così con il nome della cooperativa. Con questo logo avevamo come simbolo più di quello che eravamo in grado di realizzare, ma esso poteva essere una stimolo sempre presente ad andare oltre noi stessi.

Per una più semplice leggibilità grafica, abbiamo tolto il quadrato, inserito i due semicerchi, a rappresentazione della “terra” e del “cielo” e collocato il tutto in un cerchio, simbolo della pienezza, dell’armonia e della perfezione.

Collegamenti con la culture di tutti i tempi e popoli

Questo logo, con il suo nome, ci collega anche a tutte le culture dell’umanità del passato. Per esempio i veggenti dell’antica India, vedevano la struttura sottile dell’uomo, formata da 7 centri energetici, i 7 chakra, o centri di coscienza. Questa visione è ormai diventata patrimonio di tutta l’umanità.

Il primo centro è collocato alla radice della spina dorsale, è aperto verso il basso e rappresenta la terra e il collegamento dell’uomo con essa. Il settimo centro è collocato nella parte alta del capo, sulla corteccia cerebrale, è aperto verso l’alto e rappresenta il collegamento dell’uomo con la dimensione cosmica. Dunque anche in questo modo, e secondo altre culture, l’uomo è visto esattamente come il collegamento fra la Terra e il Cielo, così come volevamo rappresentare.

Un altro collegamento importante e interessante è con l’antica cultura cinese, che espresse il “Libro dei mutamenti” o I King, un testo fra i più importanti dell’umanità, al quale sono collegate anche le origini del Confucianesimo e del Taoismo. Libro che fu studiato a fondo anche da Carl Gustav Jung, il rappresentante principale della psicologia del profondo. Questo testo è intriso della polarità Terra-Cielo e dei concetti e immagini che essa richiama.

Questi sono solo due esempi, che ci giungono dai due popoli più numerosi dell’umanità, per dire che in tutte le culture antiche il collegamento con queste due forze era presente e muoveva pensieri, sentimenti e immaginazioni. Anche in tante altre culture dei popoli della terra, odierni e antichi, era ed è presente l’idea della dualità e unità di queste due forze basilari, “la Terra e il Cielo”.

Tutto questo giustifica la forza e l’attrazione che emanano da questo nome e da questo logo.

La Terra e il Cielo

“La terra” rappresentava il lavoro agricolo ecologico che volevamo fare. “Il cielo” rappresentava i valori che volevamo mettere nel nostro lavoro.