Torneranno a fiorire i nostri campi di grano?

Nella nostra regione c’è un grande movimento di “cittadinanza attiva” che chiede la cessazione dell’uso dei pesticidi chimici, nelle città, nelle strade, nei campi.

Noi lo sapevamo da sempre, ma ora, il glifosate, principio attivo dei più comuni diserbanti chimici usati nei campi, è stato dichiarato “probabile cancerogeno” dallo IARC, l’Agenzia per la Ricerca sul Cancro, organo dell’OMS l’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Nella nostra regione c’era già un discreto movimento di “cittadinanza attiva” che da tempo andava organizzando seminari di informazione e sensibilizzazione della popolazione. I temi sono quelli della distruzione dell’ambiente, dell’inquinamento delle acque e degli alimenti e dei danni alla salute, dovuti al modello agricolo chimico-industrale, al servizio del profitto ma non dell’uomo. Non vengono accusati i contadini, i terzisti e i proprietari, ma la classe politica, che non ha saputo fare le scelte giuste e le giuste leggi e che tuttora non le fa. Gli attivisti sono ambientalisti, agricoltori biologici, medici che notano il degradarsi dello stato di salute, professori universitari, biologi e semplici cittadini.

Dopo la decisione dello IARC si stanno realizzando molte nuove iniziative virtuose. Le più vicine a noi sono la decisione della provincia di Ancona di non usare più il diserbo nelle strade provinciali e le decisioni dei comuni di Arcevia e Serra de’ Conti di non usarlo nelle strade comunali e nelle città, per il controllo delle erbe indesiderate. Nel frattempo è anche iniziato un percorso verso il distretto biologico della nostra vallata, con la partecipazione di imprese e comuni.

Ora occorre una grande opera di formazione per la conversione dall’agricoltura chimica a quella biologica; molti agricoltori sono pronti a fare il passaggio.

La Terra e il Cielo e l’associazione REES Marche sono in prima linea in tutti questi percorsi.



Spirulina made in Marche

Economia ecologica e circolare: spirulina ottenuta dalle acque di vegetazione di un frantoio bio associato e pasta da grano bio arricchita alla spirulina.

PASTA E SPIRULINA MADE IN MARCHE

PROGETTO

Il progetto “Produzione di pasta biologica arricchita con Spirulina made in Marche prodotta attraverso un ciclo di valorizzazione delle acque di vegetazione di frantoi oleari” risponde a più sfide e tematiche lanciate dal Programma di Sviluppo Rurale – Marche riguardo la produzione di alimenti funzionali per il benessere del consumatore e il miglioramento dei processi di produzione agroalimentare attraverso un utilizzo più efficiente delle risorse.

Il progetto si propone come obiettivo principale quello di produrre pasta biologica arricchita con Spirulina biologica coltivata grazie ad un ciclo virtuoso di riutilizzo delle acque di vegetazione (AV) derivanti dalla produzione di olio extravergine di oliva (EVO) biologico nelle Marche.

Il progetto si propone, quindi, il duplice obiettivo di risolvere, a monte, il problema della gestione e dello smaltimento delle AV e contemporaneamente di produrre Spirulina, a valle, per la produzione di pasta arricchita. La produzione di Spirulina rappresenta per l’impresa agroalimentare una possibilità di diversificazione e di apertura di nuovi segmenti di mercato.

VAI AL SITO DEL PROGETTO


Infinite malattie da pesticidi, infinita follia umana

Dalla conferenza tenuta dalla dott.sa Patrizia Gentilini a Trecastelli (AN) il giorno 7 Luglio 2015 è uscito un quadro desolante, attestato da centinaia di ricerche.

 

Le diapositive con i loro contenuti potete trovarle a QUESTO LINK

Qui di seguito alcuni contenuti presi dalle diapositive.

 

RICERCA DI TENERIFE

Nell’isola di Tenerife (Spagna) è stata fatta una ricerca su 363 persone, per vedere la presenza sul loro siero di 24 pesticidi.

RISULTATI:

• Nel 99.45% dei campioni ritrovati residui (6 ± 2 pesticidi per campione).

• Pesticidi con azione di “interferenti endocrini” : 97.2%

 

PRINCIPALI MECCANISMI DELL’AZIONE TOSSICA DEI PESTICIDI

• modificazioni genetiche ed epigenetiche

• disfunzioni mitocondriali

• perturbata conduzione neuronale per alterazione dei canali ionici

• alterazione dell’attività enzimatica ( inibizione acetilcolinesterasi)

• stress ossidativo

• alterata aggregazione delle proteine

• squilibri nella funzione recettoriale con azione di “interferenza endocrina

 

EFFETTI DEI PESTICIDI QUALI INTERFERENTI ENDOCRINI

Ø disfunzioni ormonali (specie alla tiroide) e metaboliche

Ø sviluppo puberale precoce

Ø diminuzione fertilità

Ø abortività spontanea, endometriosi, gravidanza extrauterina, parto pre termine

Ø disturbi autoimmuni

Ø aumentato rischio di criptorchidismo e ipospadia

Ø diabete/ alcune forme di obesità

Ø elevato rischio di tumori

Ø deficit cognitivi e disturbi comportamentali

Ø patologie neurodegenerative

Ø danni transgenerazionali

 

PATOLOGIE UMANE CORRELATE AI PESTICIDI

• Apparato respiratorio

– asma professionale

– bronchite cronica e BPCO

• Sistema nervoso

– Morbo di Parkinson

– Morbo di Alzheimer

– Sclerosi laterale amiotrofica

• Diabete

• Patologie cardiovascolari

• Patologie autoimmuni

• Patologie renali

• Disordini riproduttivi

• Malformazioni e difetti di sviluppo

• Malattie della tiroide

• Tumori

 

MALATTIE PROFESSIONALI DA PESTICIDI

Il 7 maggio 2012 riconosciuto in Francia come malattia professionale da esposizione a pesticidi , stabilito quindi esplicitamente un nesso di causalità tra questa malattia e l’uso di pesticidi.

 

DISORDINI RIPRODUTTIVI

La maggior parte dei pesticidi, in particolare gli organofosfati, DDT, aldrin, chlordane, dieldrin, endosulfan, atrazina, vinclozolin possono alterare la qualità del seme in vari modi ed indurre disordini riproduttivi:

– riduzione della densità, motilità e numero degli spermatozoi,

– inibizione della spermatogenesi,

– aumento delle anomalie al DNA e alterazioni della loro morfologia,

– riduzione del volume e peso di testicoli, epididimo, vescicole seminali e prostata.

– alterazioni dei livelli di testosterone per inibizione della attività testicolare,

– variazioni degli ormoni ipofisari e dell’attività degli enzimi antiossidanti a livello testicolare

– effetti antiandrogeni con demascolinizzazione,

– incremento dell’abortività spontanea, alterato rapporto maschi/femmine e cambiamenti nello sviluppo puberale.

 

PESTICIDI E TUMORI

Presi in esame decine di studi condotti su agricoltori in U.S.A.

Per tutti questi tumori risulta un incremento statist. significativo del rischio:

– tutti i tumori nel loro complesso,

– tumori del sangue

– cancro al polmone,

– pancreas,

– colon,

– retto,

– tumori alla vescica,

– prostata,

– cervello

– melanoma

 

PESTICIDI E BAMBINI

Per esposizione genitoriale

Incremento di rischio:

• tumori ( specie leucemie e tumori cerebrali) per esposizione prenatale a insetticidi

• esiti su sviluppo neurologico, comportamentale e cognitivo per esposizione ad organofosfati ed organoclorurati

• malformazioni, basso peso alla nascita, morte fetale

• associazione fra esposizione genitoriale occupazionale a pesticidi e tumori cerebrali infantili e giovani adulti

Un regalo che nessuna madre vorrebbe fare al proprio figlio

 

CHE FARE?

1.

SE SE’ VERO CHE L’ AMBIENTE HA UN RUOLO CENTRALE NEL DETERMINARE LA NOSTRA SALUTE RISANARE L’ AMBIENTE E’ IL VERO BERSAGLIO!

2. PREVENZIONE PRIMARIA: Agire sulle cause delle malattie, prima che queste si manifestino, riducendo l’esposizione delle popolazioni agli agenti tossici e cancerogeni…..la Prevenzione Primaria tutela la salute e protegge il ricco come il povero, ma non porta onori, fama o denari ed è purtroppo negletta ai governi ed alle istituzioni”…. LorenzoTomatis

3. In Svezia, dove dal 1970 sono stati messi al bando diversi pesticidi, i linfomi sono in diminuzione

4. AGRICOLTURA BIOLOGICA: NON UN PRIVILEGIO PER POCHI MA UNA PRATICA GENERALIZZATA
PERTUTELARE LA VITA E LA SALUTE DI TUTTI!

5. ALIMENTAZIONE BIOLOGICA



Biologico etico

Esce per Altreconomia Edizioni “Biologico etico”

Storie di filiere umane e contadini felici

Un’azienda storica del bio italiano, La Terra e il Cielo, compie 35 anni e racconta

attraverso la sua storia che cosa significa davvero “biologico”.

 

Un’azienda storica del bio italiano, La Terra e il Cielo, marchigiana, compie 35 anni e racconta attraverso la sua storia che cosa significa davvero “biologico”. Non solo un certificato ma uno stile di vita. Non solo un prodotto ma una relazione con la terra. Non solo un contadino ma una filiera “umana”. Non solo un’azienda agricola ma un modello economico etico. La storia dell’agricoltura nelle parole di contadini, studiosi, amministratori pubblici.

In allegato:

1. Un brano del contributo di Roberto Mancini

2. Chi è “La Terra e il Cielo”

3. Che cosa raccontiamo (dal Capitolo 1)

4. Come nasce il biologico in Italia (Bruno Sebastianelli)

Il libro è disponibile per recensioni. Gli autori sono a disposizione per interviste.

 

Che cos’è davvero il biologico? Per la legge è un metodo di produzione agricola. Per i consumatori, un prodotto sullo scaffale. Ma per i contadini di questo libro, alcuni tra gli antesignani del biologico in Italia, è molto più di un “bollino” o di un’etichetta. Il biologico è stile di vita, modello economico, relazione etica con la terra e le persone. Questo libro ve lo farà scoprire attraverso la storia della cooperativa “La Terra e il Cielo”. Perché ci sono cose che – infatti – non si possono ‘certificare’ ma solo raccontare, come le storie e le ‘filiere umane’ dei contadini, la cura della Terra e della biodiversità.

‘L’agricoltura biologica è il grembo di un’economia liberata e posta al servizio dell’umanità’, scrive il filosofo Roberto Mancini. Un filo verde unisce infatti l’agricoltura biologica ‘etica’ ad altre economie a misura d’uomo, alla cura dell’ambiente, alla salute, al rispetto dei diritti dei lavoratori. Proprio questo modello è nel racconto dei 35 anni della cooperativa agricola La Terra e il Cielo e nelle parole di uno dei suoi fondatori, Bruno Sebastianelli e dei suoi soci, contadini felici, dal primo regolamento di “Cos’è Biologico” (1985) alla proposta di una legge per l’agricoltura contadina, documenti che riportiamo nel libro.

La storia di una contadinanza che ha ancora una volta ha “scarpe grosse e cervello fino” e di un modello economico “come se le persone contassero davvero”: dai primi anni pionieristici quando la pasta integrale era “fuorilegge” ai giorni nostri, in cui il biologico nella sua essenza è minacciato dall’agricoltura industriale e dalla Grande distribuzione organizzata, che ne vuole disattivare la carica rivoluzionaria, ovvero l’idea che le persone valgono più delle merci. Il biologico infatti – per parafrasare Luigi Veronelli – è infatti “etico” quando la “volontà del ben eseguito” supera quella del profitto.

Non solo: oltre al contributo di Bruno Sebastianelli, del mugnaio Sirinaldo e di altri “contadini felici” (e ostinati), si parla di economie solidali e del perché il biologico ne sia la più felice espressione (Roberto Mancini, filosofo), del profondo divario che passa tra “merci” e “beni” (Maurizio Pallante, Movimento per la Decrescita Felice), della cura del suolo agricolo e del territorio interno (Fabio Taffetani, docente e botanico), del rapporto con la pubblica amministrazione (Andrea Bomprezzi, sindaco di Arcevia). Infine tutti a tavola con le rare ricette contadine, i “mangiari di casa” dell’Archivio Varnelli.

“Biologico etico. Storie di filiere umane e contadini felici”, di Roberto Brioschi e Gabriella Lalìa. Con un contributo di Bruno Sebastianelli e dei soci di “La Terra e il Cielo”. Con testi di Roberto Mancini, Maurizio Pallante, Fabio Taffetani, Andrea Bomprezzi – 128 pagine, 12,50 euro (Altreconomia edizioni)

 

MATERIALI

 

1. Che cos’è l’agricoltura biologica (Dal contributo di Roberto Mancini)

“L’agricoltura vissuta con riguardo rappresenta il contrario della finanza: la prima dà da vivere, la seconda toglie il necessario per vivere. Se davvero consideriamo l’opera del coltivare biologicamente non come una variante marginale entro il processo globale della produzione industriale di qualsiasi bene, bensì come l’impulso esemplare per la trasformazione della logica e del sistema dell’economia, non si può non riconoscerne il valore etico. L’etica è molto più che una lista di principi e di regole morali, poiché è l’arte e il dovere di abitare il mondo senza distruggerlo e senza distruggerci. È la coscienza risvegliata eticamente a ricordarci che la vita va accolta, intensificata e condivisa e questo è precisamente ciò che fa l’agricoltura biologica”.

Roberto Mancini, professore di Filosofia teoretica, Università di Macerata

 

2. La storia. L’azienda agricola La Terra e il Cielo

“La Cooperativa ‘La Terra e il Cielo’ nacque nel 1980 grazie ad alcune persone che volevano diventare ‘zappatori senza padroni’ e scelsero un modello organizzativo orizzontale, non gerarchico, una filiera umana portatrice e attuatrice dei medesimi valori, delle stesse pratiche senza distinzioni tra come si lavora e che cosa si fa nel ‘tempo libero’. Essere coltivatori diretti ed etici anche della propria vita e delle proprie relazioni, ove il superfluo non sia più necessario, in una rete che rispetti l’individualità e la libertà del singolo; valorizzandole nella riscoperta della cooperazione, della comunità; scegliendo la felicità dell’essere prima che il possesso degli oggetti. In fondo come potrebbe e dovrebbe essere il divenire della società umana”.

Bruno Sebastianelli, socio fondatore e presidente di La Terra e il Cielo

 

3. Che cosa raccontiamo (dal Capitolo 1 a cura di Roberto Brioschi)

La nostra storia inizia alla metà degli anni 70, quando in tanti fecero la scelta di realizzare subito le utopie; percorsi sì individuali ma che riflettevano scelte collettive e condivise da una intera generazione: ex-studenti, operai, diplomati e laureati, donne e uomini non più In carriera o che non l’avevano mai neppure intrapresa, figli e nipoti di contadini, di emigranti, vollero autogestire la propria vita, rendendola partecipata, condivisa, parte di un tutto armonico, naturale come il tempo e le stagioni, filiere umane solidali, di eguali. Scelsero coerentemente di lavorare la terra, di riscoprire come produrre gli alimenti con un’agricoltura antica di millenni, simbolo della cooperazione dell’uomo con la Natura, di equilibrio: lo chiameremo “biologico etico”.

La Contadinanza era tornata e i Contadini non erano pi. Soli. Al loro fianco ritroveranno infatti quella Società Civile che – nata alla metà degli anni 60 – è oggi composta dai Gruppi di acquisto solidali, dalle Reti di Economia Solidale, organizzazioni di fairtrade, così come dagli operatori della cultura, della comunicazione e dalla finanza etica, dai mondi del volontariato, delle associazioni ambientaliste ed ecologiste, dalle famiglie e dai cittadini co-produttori agricoli e mai più consumatori, che hanno riconsegnato ai contadini la storica delega a detenere i saperi, a conoscere i modi per produrre il cibo necessario, quello vero, sano, gustoso che le risorse naturali della terra rendono possibile. Tutti insieme disegnano scenari concreti di un nuovo – e migliore – mondo possibile.

Di questa rivoluzione raccontiamo la filiera umana dei contadini felici.

 

4. Come nasce il biologico in Italia (Dall’intervista a Bruno Sebastianelli)

“Il biologico nacque come agricoltura biodinamica e i suoi prodotti furono di conseguenza unicamente cibi integrali: i legumi con le farine e le paste, dapprima misconosciuti e confusi dai più. Le nuove abitudini alimentari sorte con il boom economico degli anni 60 avevano fatto sì che il cittadino riconoscesse la pasta solo come ‘bianca’, quella che grazie ai processi industriali di decorticazione dei chicchi per produrre la farina e la essiccazione ad alte temperature (100°-120°) del prodotto lavorato risulta essere un alimento sostanzialmente privo di qualità ed apporti nutritivi (ad es. i minerali) così come del gusto, ma che inganna la pancia con una sensazione di sazietà poiché zeppo di glutine.

Mister Taylor ha già spiegato del resto che se vuoi produrre grandi quantitativi e ricavarne ottimi utili devi utilizzare metodi che abbiano cicli e tempi lavorativi assai brevi ma intensi, con economie di scala. Alcuni clamorosi aneddoti fanno meglio comprendere quel degrado alimentare e gli ostacoli, anche legislativi, che il biologico ha dovuto superare. Il primo: nei primissimi anni 80 a Senigallia (AN) si tenne la prima fiera contadina del biologico, una delle due o tre di allora in Italia, ove fummo gli unici a proporre la pasta integrale (proprio come noi che ci consideravamo… integralisti fuori dal sistema): con molta serietà e buona fede un signore indicando le confezioni ci chiese se fosse quella per… i cani! Il secondo: la legge 580/1967 vietava la commercializzazione della pasta integrale, che non poteva nemmeno essere definita tale; questo è l’estratto di uno dei molti verbali di pesanti multe comminate a chi metteva in commercio la pasta integrale, proprio quella oggi divenuta vanto della migliore alimentazione: ‘Ministero della Sanità, Comando Carabinieri Antisofisticazioni e Sanità – N.A.S. di Udine, Verbale n. 5595/3-7 P. Sanzione da £ 1.500.000 a £ 9.000.000. L’anno 1992, 25 novembre in Udine. Noi sottoscritti Brigadieri…., in data 03-11-1992, con ispezione igienico sanitaria al deposito della Coop. … di Artegna, accertando la sussistenza della violazione … per aver posto in vendita il prodotto alimentare commercializzato col nome ‘BIOINTEGRALE ALIMENTO BIOLOGICO INTEGRALE SIMILPASTA MACINATA A PIETRA’, avente le caratteristiche della pasta alimentare per contenuto forma e presentazione’. Non basta: ecco il terzo aneddoto. Poiché era ‘vietato’ produrre la pasta integrale, lo storico (1874) pastificio artigianale Di Antonio in Teramo un bel giorno si vide addirittura sequestrare dalle forze dell’ordine tutta la pasta integrale prodotta. Va riconosciuto peraltro che la famiglia Di Antonio scelse con entusiasmo di entrare nella nuova filiera del biologico quale adesione coerente, non certo per business.

A proposito di pasta vogliamo e dobbiamo spiegare che la sua buona qualità alimentare dipende dall’uso di ‘ingredienti’ antichi, come la scelta oculata dei grani, il dosaggio delle semole e ultimo ma non ultimo il lento essiccamento a bassa temperatura. L’essiccamento è la fase più delicata della lavorazione e richiede la massima attenzione poiché la temperatura utilizzata incide notevolmente sul sapore, sulle proteine e sui valori nutritivi. Oggi, per diminuire i costi e ridurre i tempi di lavorazione, la pasta viene essiccata anche oltre i 100°, in poco più di tre ore! Questo processo consente al prodotto di rimanere “al dente” anche con cotture prolungate ma provoca la “gelatinizzazione” dell’amido e di conseguenza ne riduce il valore biologico delle proteine, delle vitamine B1 e B2, della lisina e della metionina. L’essiccamento deve avvenire a bassa temperatura, a 39° circa in un tempo che vada dalle 24 alle 40 ore a seconda del formato della pasta, mantenendo così inalterato il gusto e gli apporti nutritivi sempre con ottima resa e tenuta in cottura. Questo dovremmo apprendere dall’etichetta del prodotto, non le sue kilocalorie. L’abitudine al cibo biologico, alla ‘filologia’ della nutrizione e del sapore del cibo secondo stagione – riconosciuta comunemente dallo stomaco e dal palato dei nonni – era rimasto patrimonio solo di una minoranza culturale, a cui erano note la biodinamica e la macrobiotica. Non c’era ancora la richiesta di massa per un mangiare sano. Lentamente però, nel primo quinquennio degli anni 80 sorgono esperienze imprenditoriali importanti nel Veneto, in Lucania, in Calabria, in Toscana. Nelle Marche c’è L’Alce Nero di Gino Girolomoni – ‘padre fondatore’ del bio italiano – era cooperativa fondata sin dal 1977 (da non confondersi con l’attuale marchio in commercio). L’agricoltura biologica si sviluppa però senza avere un quadro legislativo, una normativa di attuazione di riferimento; la legge ancora non la prevede, non avvertendone il legislatore la significanza sociale, la rilevanza culturale, né l’imminenza economica del riaffacciarsi di quell’agricoltura propria della storia dell’uomo e del suo rapporto paritetico con la Natura.

I produttori vendevano autocertificandosi ai negozi che accettavano i prodotti biologici: gli veniva fornita una scheda di autodichiarazione. Furono i coltivatori stessi ad autorganizzarsi nel primo Coordinamento Nazionale ‘Cos’è Biologico?’, che redigerà il Regolamento di comportamento e certificazione dei produttori del biologico, datato 1985. L’assenza di una normativa attuativa per la coltivazione, trasformazione e vendita dei prodotti della agricoltura contadina da parte dei produttori è a tutt’oggi irrisolta: nelle appendici al volume riportiamo le soluzioni suggerite dalla Contadinanza. Il 1986 sarà l’anno del fortissimo quanto improvviso impulso allo sviluppo e diffusione della agricoltura biologica determinata dall’impennarsi della richiesta dei consumatori di accedere subito ad un mangiare non inquinato, che non facesse ammalare, sano e gustoso: conseguenza della immane catastrofe nucleare di Chernobyl che terrorizzò le famiglie, inducendole a cambiare immediatamente la qualità della alimentazione e migliorare gli stili di vita. Nel 1987 la prima edizione del SANA a Bologna, fiera con efficacia nazionale per la conoscenza del mondo bio: parecchi agricoltori iniziarono a trovare economicamente vantaggioso riconvertire i campi, molti entusiasti aprirono piccoli empori di vendita.

La Terra e il Cielo si trasformò da cooperativa di soci lavoratori in ‘filiera di soci’ anche conferitori: non solo si produce ma si trasforma e si vende onde esercitare il pieno controllo ed ottenere la massima garanzia su tutta la trafila del cibo. ‘Dalla terra alla tavola’, dicevamo.



ATTI DEL CONVEGNO "ALTERNATIVE AL DISERBO CHIMICO"

Qui trovate ii link a tutte le relazioni, i documenti e i video della giornata, caricati sul nostro sito

Si è avviato anche un secondo percorso molto interessante che punta alla costituzione in tutta Italia di Comitati di cittadini TERRA BENE COMUNE, con la funzione di tutelare il territorio da ogni abuso contro l’interesse collettivo.

SALVIAMO IL CIBO, L’AMBIENTE, I SEMI, LA SALUTE E I BENI COMUNI

– Difendiamoci da pesticidi, OGM, cibo spazzatura e leggi ingiuste –

Qiuesto tema sarà ripreso il 2 Giugno, con un apposito laboratorio, a Sirolo, durante l’assemblea di REES Marche, aperta ai cittadini interessati.

RELAZIONI / DOCUMENTI / FILMATI

Danni da diserbo alla fauna degli ambienti erbosi e agli habitat acquatici

Jacopo Angelini – Delegato WWF Marche (CTS Parco naturale Gola della Rossa-Frasassi)

Rischi per la nostra salute derivanti dalla presenza di residui nell’acqua

Giovanni Beghini – Medico ISDE Italia (Associazione Internazionale Medici per l’Ambiente)

Residui di diserbanti e pesticidi sulle acque superficiali e di falda

Dirigente ARPAM Dott.ssa Mia Alesi

Dopo anni di guerra unilaterale contro i beni pubblici: è ora di fermare il flagello

Fabio Taffetani – Università Politecnica delle Marche (PAN Italia – CNPNG)

Cosa può fare un sindaco per evitare i danni da abuso della chimica nei campi coltivati

Adriano Marini – Sindaco Malosco (TN)

Fragilità delle scarpate in rapporto alla morfologia e alla copertura vegetale

Andrea Dignani – Geologo

Sensibilità, consapevolezza e informazione nell’agricoltura attuale

Paolo Ciarimboli Az. Agricola Case Bottaro (PU)

Diserbo chimico e lotta agli OGM (anche mascherati): un’unica battaglia di civiltà

Franco Trinca – Associazione NOGM

Promozione dei Comitati territoriali “Salviamo il cibo, l’ambiente, i semi, la salute e i beni comuni – Difendiamoci da diserbanti, pesticidi, OGM, cibo spazzatura e leggi ingiuste”

Loris Asoli della presidenza di REES Marche

DOCUMENTI

Delibera del comune di Malosco

Sentenza del TAR favorevole al Comune di Malosco

Richiesta ai sindaci di fare una delibera contro l’uso dei diserbanti

Dichiarazione di intenti a costituire Comitati TERRA BENE COMUNE “SALVIAMO IL CIBO, L’AMBIENTE, I SEMI, LA SALUTE E I BENI COMUNI – Difendiamoci da pesticidi, OGM, cibo spazzatura e leggi ingiuste”

FILMATI

Di seguito i link ai video che documentano l’intera giornata, prodotti da Carlo Cardarelli, di Acu Marche

1° video:

Piticchio Arcevia (AN) 17-05-14 Alternative al diserbo chimico 1/2 su strade e campi

in questo primo video ci sono i seguenti interventi:

Bruno Sebastianelli – Saluto degli organizzatori

Jacopo Angelini – Delegato WWF Marche

Giovanni Beghini – Medico ISDE

Alesi Mila – Dirigente ARPAM

2° video:

Piticchio Arcevia (AN) 17-05-14 Alternative al diserbo chimico 2/2 su strade e campi

In questo secondo video ci sono gli interventi di:

Fabio Taffetani – Botanico – Universistà Politecnica delle Marche

Adriano Marini – Sindaco di Malosco (TN)

DIBATTITO CON IL PUBBLICO

(interventi di Loris Asoli, Franco Trinca, Gianfranco Marcellini ed altri)

3° video:

Piticchio Arcevia (AN) 05-17-14 Alternative al diserbo chimico 1/2 POMERIGGIO

In questo terzo video ci sono:

La PAUSA PRANZO e CONVIVIALITA’

Le ATTIVITA’ ALL’APERTO

Laboratori all’aperto di riconoscimento delle erbe

Fecondiamo la natura con le bombe di semi

intervista alla esperta di erbe di campo: Gabriellal Pichi

CONVEGNO:

Premiazione dell’agricoltore: Dante Balducci

Andrea Dignani – Geologo (ANCHE SINGOLO INTERVENTO)

Paolo Ciarimboli – Agricoltore Biologico (ANCHE SINGOLO INTERVENTO)

4° video:

Piticchio Arcevia (AN) 05-17-14 Alternative ai diserbo chimico 2/2 POMERIGGIO

In questo quarto video ci sono gli interventi di:

Franco Trinca – Associazione NOGM (ANCHE SINGOLO INTERVENTO)

Loris Asoli – REES Marche (ANCHE SINGOLO INTERVENTO)

Adriano Marini – Sindaco di Malosco (TN) (ANCHE SINGOLO INTERVENTO)

DIBATTITO CON IL PUBBLICO

 

 

SINGOLI INTERVENTI DEL POMERIGGIO:

https://www.youtube.com/watch?v=GtDpNX5IWf0

INDIO ATUCA’ Figlio del vento

ANDREA DIGNANI – Geologo

PAOLO CIARIMBOLI – Produttore BIO

FRANCO TRINCA – Ass NOGM

LORIS ASOLI – REES Marche

ADRIANO MARINI Sindaco di Malosco TN



TUTTI I VIDEO DELL'INCONTRO CON VANDANA SHIVA

Qui trovate i link a tutti i video del Convegno “Un modello di agricoltura per una nuova società” del 8 Settembre 2013

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Domenica 8-9-2013 – Cooperativa LA TERRA E IL CIELO incontro con VANDANA SHIVA

DUE VIDEO per la mattina, uno di circa 2 ore ed uno di circa 1 ora e mezza

UN VIDEO per il pomeriggiodi circa 1 ora e mezza COMPLETO di tutti gli interventi.

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Arcevia (AN) 8-9-13 mattina – Coop. La Terra e il Cielo incontro con Vandana Shiva 1 di 2

 

Arcevia (AN) 8-9-13 mattina – Coop. La Terra e il Cielo incontro con Vandana Shiva 2 di 2

 

Arcevia (AN) 8-9-13 pomeriggio (COMPLETO) incontro con Vandana Shiva

 

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I SINGOLI INTERVENTI DAL MATTINO AL POMERIGGIO

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1° Arcevia (AN) 8-9-13 Bruno Sebastianelli Presidente Coop. La Terra e il Cielo

 

2° Arcevia (AN) 8-9-13 Andrea Bomprezzi – Sindaco di Arcevia (AN)

 

3° Arcevia (AN) 8-9-13 Maurizio Mangialardi – Presidente ANCI e Sindaco di Senigallia (AN)

 

4° Arcevia (AN) 8-9-13 Federico Marchini – Presidente nazionale ANABIO

 

5° Arcevia (AN) 8-9-13 Federico Befanucci – Presidente Provinciale Coldiretti (AN)

 

6° Arcevia (AN) 8-9-13 Michele Monetta – Presidente nazionale Federbio-BIO

 

7° Arcevia (AN) 8-9-13 Vincenzo Vizioli – Presidente nazionale FIRAB e risposta Bruno Sebastianelli

 

8° Arcevia (AN) 8-9-13 Emanuele Lodolini – Camera dei Deputati (PD) membro commissione Finanze

 

9° Arcevia (AN) 8-9-13 Enzo Giancarli – Consigliere Regionale Marche (PD)

 

10° Arcevia (AN) 8-9-13 INTERMEZZI MUSICALI per Violino e Voce recitante

 

11° Arcevia (AN) 8-9-13 Franco Trinca – Associazione NO OGM (l’applauso più lungo)

 

12° Arcevia (AN) 8-9-13 Franco Zecchinato – Cooperativa EL TAMISO di Padova (PD)

 

13° Arcevia (AN) 8-9-13 Loris Asoli – Coop. La Terra e il Cielo: La Carta di Arcevia

 

14° Arcevia (AN) 8-9-13 Elena Tonini – Repubblica San Marino (RSM)

 

15° Arcevia (AN) 8-9-13 Angelo Verdini – Dirigente Comprensorio Scolastico Pergola (PU)

 

16° Arcevia (AN) 8-9-13 Maria Grazia Mammuccini – Vicepresidente Associazione Navdania International Italia

 

17° Arcevia (AN) 8-9-13 Gianfranco Marcellini – Italia Nostra – firma la Carta di Arcevia

 

18° Arcevia (AN) 8-9-13 pomeriggio Premio “Sergio Anselmi” a Lara Lucchetti per la migliore Tesi sulla biodiversità

 

Ripese video effettuate da Carlo Cardarelli presidente regionale Associazione Consumatori Utenti ACU Marche Cell. 3939826439 Sede Regionale Via Ludovico Ariosto, 12 Località MOIE cap 60030 Maiolati Spontini (AN) email: “ carlocardarelli@libero.it”

(Se individuate degli errori o delle imprecisioni nei video Vi preghiamo di segnalarceli per poterli correggere. Grazie)



IL VIDEO DEL CONVEGNO CON SALVATORE CECCARELLI

Il video del Convegno con Salvatore Ceccarelli sulla produzione del seme con la sezlezione partecipativa e i miscugli

Il giorno 3 Agosto 2014 si è teniuto presso la sede della cooperativa agricola La Terra e il Cielo il Convegno SEMI, CIBO, SALUTE E DEMOCRAZIA. Qui di seguito i due video del Convegno

Video dell’intervento di Salvatore

Video del dibattito e delle risposte e approfondimenti di Salvatore



IL VIDEO DELL'INCONTRO CON ALEX PODOLINSKY

Tre giorni importanti con alex Podolinsky. Nell’articolo i link ai video

La Terra e il Cielo, cooperativa con oltre 100 soci agricoltori, promuove tutti i tipi di agricoltoura biologica. Alex Podolinsky ha sviluppato un metodo semplificato di agricoltura biodinamica, che riesce a fare a meno della presenza di animali in azienda, pur incrementando rapidamente il tenore di humus dei terreni. Il programma, svipuppato nei giorni 9-10-11 Agosto 2014, prevedeva una mezza giornata di esposizione teorica del metodo e il resto visita ad alcune aziende della cooperativa.

 

Video della parte teorica

Video con la parte finale teorica e una sola delle visitre effettuate alle aziende



ATTI DEL CONVEGNO LA GESTIONE COMUNITARIA DEL TERRITORIO

Filmati, relazioni, articoli, poesie

Il giorno 5 Ottobre 2014 si è teniuto presso la sede della cooperativa agricola La Terra e il Cielo il Convegno LA GESTIONE COMUNITARIA DEL TERRITORIO ME DEL PAESAGGIO, con la presenza di Paolo Maddalena, Vice presidente emerito della Corte costituzionale, ed altri relatori importanti per discutere ed approvare la Carta 2 di Arcevia dallo stesso titolo del convegno.

Nell’allegato ci sono tutti i documenti del convegno: link ai filmati degli interventi, relazioni scritte, articoli, poesie. La Carta 2 è un testo importante per comprendere la direzione in cui costruire una nuova società, che risolva i problemi di quella attuale.

ATTI DEL CONVEGNO “LA GESTIONE COMUNITARIA DEL TERRITORIO E DEL PAESAGGIO”

ATTI DEL CONVEGNO


Il disastro universale dell'agricoltura chimica

Dagli ingenti danni ambientali e sulla salute si esce solo con l’agricoltura biologica generalizzata.

DANNI AMBIENTALI

Secoli di agricoltura ambientalmente virtuosa avevano rispettato la natura e i terreni agricoli, mantenendo e potenziando una strato consistente di humus, rispettando e curando alberi, siepi, fossi e una ricca biodiversità vegetale e animale e il paesaggio agreste, il tutto come pratiche connaturate alla coltivazione dei campi.

L’agricoltura chimico-industriale da rapina, la cosiddetta “rivoluzione verde”, nel giro di un sessantennio, ha dissipato il patrimonio dell’humus, con le pratiche delle concimazioni chimiche e dei pesticidi, diserbanti in testa, e con il deprivare i terreni di alberature e siepi.

I terreni, con un tenore di humus ormai bassissimo, nelle zone intensamente coltivate, stanno collassando ed hanno molto meno capacità di trattenere acqua, anidride carbonica, di sopportare la compressione, di impedire il dilavamento e l’erosione e di contrastare l’inquinamento.

Ora che il patrimonio di humus tende ad esaurirsi, nelle zone coltivate chimicamente, soprattutto a causa degli aggressivi pesticidi, diventano sempre più gravi le conseguenze: cambiamenti climatici ed esondazioni frequenti, perché i terreni e le piante non trattengono più né l’anidride carbonica né l’acqua, e frane frequenti ovunque, perché i terreni tendono a scivolare a valle, non più strutturati in modo adeguato e non più trattenuti da piante, siepi e prati.

Con le pratiche mortifere la biodiversità degli ambienti agricoli si è ridotta drasticamente e sono scomparse una infinità di piante, fioriture, insetti e altri piccoli animali. Con la centralità che hanno assunto le macchine, insieme a quella della chimica, il paesaggio è stato semplificato ed appiattito, con una presenza di alberi e siepi ridotta al minimo possibile.

 

DANNI ALL’ALIMENTAZIONE

Le conseguenze dell’agricoltura chimica sono ancora più gravi sulla qualità del cibo e sulla salute. Il cibo da agricoltura chimico-industriale si avvicina sempre più ad essere un “cibo-spazzatura”, con poca forza nutritiva e abbondantemente inquinato, cioè tossico. Un cibo che mentre apporta elementi nutritivi sempre più scarsi, fornisce elementi nocivi sempre più abbondanti.

 

DANNI SULLA SALUTE

La catena alimentare porta poi le conseguenze sull’ultimo anello, l’uomo, e sulla sua salute, causando malattie di ogni genere, che colpiscono ad età sempre più basse, legate direttamente all’inquinamento dell’ambiente, dell’acqua e del cibo, che arriva fino nel latte materno.

 

LE SOLUZIONI

Cosa fare? Non c’è altra scelta che fermarsi sul sentiero che porta alla morte e prendere il sentiero della vita. Occorre tornare ad un’agricoltura ecologica, che, al giorno d’oggi, è disciplinata e sottoposta a controlli e certificazioni. In realtà i controlli dovrebbero essere fatti soprattutto all’agricoltura convenzionale chimica, imponendo un minimo nel tenore di humus e un massimo nel tenore di sostanze inquinanti, sui campi e sulle acqua superficiali. Meglio ancora dovrebbero scomparire dalle pratiche agronomiche i prodotti chimici e soprattutto tutti i tipi di pesticidi che, invece di eliminare i mali, sono i portatori della peste moderna.
Il movimento dei consumatori critici e consapevoli, può fare la differenza nell’invertire la tendenza, collegandosi con gli agricoltori biologici ed acquistando solo i loro prodotti. Le istituzioni virtuose possono aiutare con apposite disposizioni e normative e favorendo la formazione degli agricoltori sulla conversione dalle pratiche agricole chimiche a quelle biologiche.

 

Non c’è tempo da perdere: 60 anni di pratiche negative ne richiedono altrettanti per recuperare pienamente i danni.
Ciò che fai al terreno, lo fai al tuo cibo e a te stesso. Amalo e curalo!